Qual è il giusto costo per un commercialista?

Nell’era dei freelancer sempre più giovani hanno aperto la partita IVA e si sono ritrovati ad aver bisogno di un commercialista. Ma se le fatture non sono tante e di conseguenza i guadagni, spendere tanto per la rendicontazione della contabilità e la gestione amministrativa e previdenziale, smorza davvero l’entusiasmo  a chi cerca di ingranare in settori nuovi e altamente competitivi.
In molti ci domandano come preventivare le spese di apertura e gestione della partita IVA, se esistono dei tariffari ai quali fare riferimento e come capire se il costo del commercialista è onesto.
Iniziamo col ripassare chi sia questa figura professionale e di cosa si occupa in concreto il commercialista:
Preventivo costi commercialisti e variabili di prezzo
 
Per conseguire tale titolo esiste un percorso di studi dedicato e occorre superare un esame di stato per iscriversi all’albo. Il commercialista è poi fondamentale che si tenga costantemente aggiornato, può avere un proprio studio o lavorare presso uno studio associato o di terzi. Tutta questa premessa per ricordare come il lavoro del commercialista (e il suo costo quindi) sia altamente specializzato e, nella maggior parte dei casi, è lui stesso un libero professionista che deve sostenere costi di struttura e di gestione del proprio studio.
Il costo commercialista quindi non si baserà solo sul numero di fatture da voi emesse e i loro importi, ma è più articolato e necessita di diverse considerazioni.
Variabile numero 1. Il tipo di azienda
Gli adempimenti amministrativi e gli obblighi fiscali sono legati al tipo di azienda. Se siete una ditta individuale, il commercialista dovrà aiutarvi in determinati obblighi, se siete una srl o una snc il lavoro da svolgere sarà differente. Legato al tipo di azienda ci sono poi altre considerazioni come il numero di soci e dipendenti di cui si compone la società, che tipo di lavoro/servizio offre e le problematiche fiscali connesse.
Variabile 2. Il tipo di contabilità
Questo punto si riferisce al numero di rilevazioni contabili annue quantità legata al tipo di contabilità scelta. Un regime dei minimi ad esempio ne necessità una sola, fattore che andrà ad incidere sul costo del commercialista, il numero sale con la contabilità semplificata e ancora di più con quella ordinaria.
Variabile 3. La complessità dell’incarico
Un lavoro complesso che implica un alto grado di responsabilità fa salire la parcella del commercialista. Si tratta di una variabile in parte soggettiva e per la quale non esiste, come negli altri punti, una percentuale stimata di maggiorazione del costo.
Variabile 4. I tempi
Richiedere una rendicontazione al limite della scadenza così come la soluzione di una questione urgente sono un altro motivo (soggettivo se vogliamo) che il commercialista potrebbe usare per ‘giustificare’ il suo preventivo.

Un stima del costo commercialista

Il preventivo per un incarico semplice (un regime dei minimi quindi) basato sulle variabili analizzate è stimato tra le 500 e le 700 € + IVA + 4% contributi (lVA e contributi che possono poi essere a loro volta detratti).
Una crescita proporzionale del costo si avrà in percentuale alla documentazione presentata e al numero di rendicontazioni richieste. Grazie al web è sempre più semplice richiedere diversi preventivi (per il medesimo incarico e che includano uguali adempimenti) e metterli a confronto. Molti commercialisti inoltre hanno abbattuto i costi offrendo dei servizi anche online come la dichiarazione dei redditi o la contabilità che si possono gestire a distanza.