Multa e lavori socialmente utili

In Italia le sanzioni non pagate raggiungono numeri davvero esorbitanti. Un modo per arginare questo fenomeno e al contempo evitare la detenzione quanto prevista dal codice sono i lavori socialmente utili.

In cosa consiste?
La soluzione  multa e lavori socialmente utili è infatti possibile anche nel nostro paese anche se ancora meno diffusa rispetto ad altri stati. Per definizione il lavoro socialmente utile è una forma di baratto amministrativo. Consiste nel sostituire il costo multa dovuto in ore di lavoro, non un lavoro qualunque ovviamente, ma che sia di pubblica utilità (svolto quindi organizzazioni di volontariato e assistenza sociale o presso comuni, regioni, stato, provincia) e non venga retribuito.

Chi può richiedere la conversione?
Qualsiasi automobilista che non possa pagare una sanzione pecuniaria, può sanare la propri morosità  richiedendo la conversione multa – lavoro socialmente utile. Secondo il comma 9-bis/art. 186 del Codice della Strada anche la detenzione, che scaturisce ad esempio dalla guida in stato di ebbrezza, può essere convertita in un corrispettivo di ore lavorative.
Importante sapere infine che le infrazioni non sono l’unico debito che può essere saldato con il baratto: qualsiasi cittadino in debito con lo Stato per non avere pagato tasse quali canone, IMU, TARI, proventi per l’uso di beni comunali, TARES, TARSU e così via, può richiedere l’applicazione del baratto amministrativo.

Calcolo delle ore da svolgere
Ad ogni giornata di lavoro è stato assegnato un valore di 250 €. È possibile dedicare solo 2 ore al giorno al lavoro socialmente utile scelto per un totale di 6 ore alla settimana in un periodo di tempo che non può essere inferiore ai 10 giorni e superiore ai 6 mesi.
Con ogni giornata di lavoro quindi si ripagano 250 € di multa o ‘si sconta’ una giornata di pena detentiva.

Multa guida in stato di ebbrezza
Il caso delle gravi conseguenze che conseguono dall’essere beccati alla guida con un tasso alcolemico elevato (reato che vi ricordiamo essere anche di natura penale) è quello che più di tutti si risolve con lo switch del costo multa e dei mesi di detenzione previsti in ore di lavoro di utilità sociale. Svolgendo le ore previste, l’automobilista può giovare anche di altri benefici che vengono però decisi e concessi dal giudice solo a conclusione del periodo di servizio. Questi sono:
– revoca della confisca dell’auto, moto o veicolo
– dimezzamento dei mesi di sospensione della patente.
Tali misure sostitutive sono, come anzidetto, a discrezione del giudice che valuta l’esito positivo del lavoro svolto per poi decidere di pronunciarsi a favore o meno dell’estinzione del reato a sole due eccezioni però: che non si abbia in precedenza già goduto di tale ‘agevolazione’ (no recidiva insomma) e che la guida in stato di ebbrezza non sia sfociata in un incidente stradale.

Come richiedere la conversione della multa in lavoro di pubblica utilità?
La procedura è semplicissima: entro 60 giorni dalla notifica della multa occorre fare richiesta al proprio comune (la domanda spesso può essere presentata anche online). Nella domanda occorrerà inserire, oltre ai dati personali e riferimenti del verbale, anche la struttura presso la quale si vorrebbe svolgere il lavoro scegliendola da una lista di associazioni ed enti convenzionati depositata in ogni tribunale.