Radiazione auto: se il motivo è l’esportazione le cose si complicano

Se vi è sembrata complicata (e anche costosa) la prassi per la demolizione di un veicolo e cancellazione al PRA, tenetevi forte perché la burocrazia italiana da il meglio di sé in riferimento alla radiazione di un’auto per esportazione!

Radiare un veicolo significa cancellarlo definitivamente dal P.R.A. ovvero dal Pubblico Registro Automobilistico. La radiazione è prevista in caso di demolizione dell’auto (o veicolo in generale), incendio o distruzione e definitiva esportazione.

Concentriamoci sull’ultimo punto: la definitiva esportazione auto.
Esportazione significa che il veicolo viene trasferito al di là dei nostri confini e non ci farà più ritorno. L’esportazione definitiva prevede che l’auto venga cancellata dal P.R.A, onere che spetta al proprietario (o vecchio proprietario in caso di vendita). La cancellazione/radiazione dal PRA è fondamentale: senza la cancellazione al PRA infatti non si potranno chiudere l’assicurazione e sospendere il pagamento del bollo auto.

Radiazione auto per esportazione 2016
La vendita di auto usate all’estero, soprattutto a mercati poveri dell’Europa dell’Est o del Nord Africa, ha da sempre rappresentato la possibilità di ricavare qualcosa da vecchie automobili risparmiando al contempo i costi di un’eventuale demolizione.

Le complicazioni in riferimento alla radiazione si sono fatte strada circa due anni fa per poi concretizzarsi con La legge di Stabilità 2016 che ha portato all’inserimento di nuove disposizione nel Codice della Strada. Le nuove e complicate regole vengono giustificate con la necessità di ostacolare le false radiazioni che per decenni hanno nascosto in realtà un’evasione fiscale.

Dal 2016 per poter procedere con la radiazione bisogna presentare un documento ufficiale che dimostri che la macchina si trovi già all’estero. Un privato/Venditore deve infatti riuscire a procurarsi tramite il compratore estero la nuova carta di circolazione o un documento valido che attesti la avvenuta re-immatricolazione all’estero da parte dell’autorità straniera (se il mezzo è stato esportata in un paese dell’UE). Se il veicolo viene esportato in paesi extra Unione, occorre presentare anche una asseverata traduzione dei documenti necessari alla radiazione.

In sostituzione a questo principale documento, sono considerati equipollenti  anche :

  • Atto di vendita redatto all’estero e sua traduzione
  • Documento di trasporto o ricevuta di acquisto e avvenuta consegna
  • Attestazione di revisione o collaudo alla motorizzazione estera
  • Documento provvisorio di immatricolazione UE
  • Per i paesi extra UE, viene considerato un documento valido la bolla doganale o fattura con vidimazione della dogana

Si tratta di documenti difficili e lunghi da reperire mentre in passato non era necessario presentare nessuna preventiva documentazione che attestasse la re-immatricolazione dell’auto esportata oltre i confini italiani.

Le conseguenze temute dall’Associazione riciclatori di auto, demolitori di auto e Unione imprese recupero riguardano un forte calo della radiazione di auto per esportazione perché si preferirà spendere per demolire il veicolo piuttosto che radiarlo per esportazione stando dietro a questa eccessiva burocrazia italiana.