Costo ricorso prefetto

Se state cercando informazioni in merito al “costo ricorso prefetto” ritenete sicuramente che ci sia un errore nella contravvenzione che vi è stata appena notificata. Se sicuri di un’ingiustizia, di un vizio formale o se l’infrazione contestata non corrisponde a verità, potete contestare la multa facendo appunto ricorso al prefetto e chiedere l’annullamento del verbale relativo ad una sanzione amministrativa.
Fare ricorso alla multa è un diritto di ogni automobilista (previsto dall’art. 203 del Codice della Strada) anche se è opportuno scegliere il ricorso solo quando la nullità del verbale sia evidente e incontestabile. Un caso tipico di nullità evidente è la notifica del verbale oltre i termini (90 giorni), oppure la non corrispondenza tra il numero di targa riportato nel verbale e quello della propria vettura. Si invita a fare ricorso solo nei più palesi dei casi in quanto, se la contestazione viene rigettata, il prefetto emette un’ordinanza-ingiunzione per il pagamento di una somma non inferiore al doppio della sanzione minima per la violazione, più le spese del procedimento!
Qual è il costo del ricorso al prefetto?
Il costo ricorso prefetto è limitato al pagamento della raccomandata a/r, mediante la quale si invia il ricorso. Se la domanda di ricorso viene presentata a mano al comando di polizia municipale oppure alla Prefettura del capoluogo di provincia dove è avvenuta l’infrazione, non si ha nessun costo.
Come già accennato, i costi subentrano nel caso in cui il prefetto rigetti il vostro ricorso. A questo punto potete decidere di pagare la somma dovuta o impugnare l’ordinanza-ingiunzione dinanzi al Giudice di Pace. Il ricorso al Giudice di Pace (completamente gratuito fino al 2009) ha oggi dei costi non indifferenti soprattutto se il ricorso riguarda una sanzione dall’importo esiguo: 41,00€ (di cui € 8,00 per marca da bollo ed € 33,00 per contributo unificato). Il ricorso al giudice di pace deve essere presentato entro 30 giorni dalla notifica dell’ordinanza-ingiunzione del prefetto.




Quando è meglio fare il ricorso al prefetto?
Il ricorso deve essere presentato entro 60 giorni dalla notifica del verbale.
I motivi principali per cui è opportuno contestare la multa sono i vizi formali: errori relativi alla trascrizione dei dati anagrafici dell’intestatario o del veicolo nella multa oppure il verbale manca di qualche informazione e non è compilato in tutte le sue parti (mancanza del luogo, giorno e ora della violazione; mancanza dell’agente accertatore; mancanza della norma violata).
Il ricorso al prefetto può essere presentato anche se la sanzione è stata notifica fuori termine (90 giorni).
Infine, tra i motivi più sostanziali per fare ricorso vi sono ad esempio la mancanza di un segnale stradale nel luogo in cui è stata emessa la multa o poter dimostrare di essere autorizzati a circolare in quella determinata area della città (vedi autorizzati ZTL).
Come si fa il ricorso al prefetto e quali documenti occorre presentare?
Il ricorso al prefetto va presentato in carta semplice, recapitato a mano o inviato come lettera raccomandata A/R.
Documenti da allegare:
– copia del verbale di accertamento
– tutta la documentazione necessaria ad avvalorare le vostre motivazioni
– richiesta di esprimere le vostre ragioni al momento della discussione
– richiesta di sospensione dell’esecutività del provvedimento (Il ricorso al prefetto non “sospende” in automatico il pagamento della multa. Occorre richiedere, contestualmente al ricorso, lo “stop al pagamento” fino alla sentenza del prefetto.
Per fare ricorso al prefetto (o giudice di pace) non occorre farsi assistere da un avvocato. Scaricando gli opportuni moduli e presentando la documentazione richiesta potete fare tutto in autonomia.
Quali sono le tempistiche una volta effettuato il ricorso al prefetto?
Il prefetto emette la sua sentenza entro 210 giorni (180 giorni se il ricorso è stato presentato presso l’ufficio o il comando che ha elevato la multa).
Se il ricorso viene respinto riceverete un’ordinanza di pagamento che deve essere notificata al cittadino entro 150 giorni dalla data di emissione dell’ordinanza stessa. Se avete richiesto d’essere ascoltati dal Prefetto, il termine di 210 giorni si interrompe con la notifica dell’invito a presentarsi.
Ricevuta l’ordinanza, avete 30 giorni di tempo dalla notifica per effettuare il pagamento della somma e delle spese.
Infine, nel caso in cui il Prefetto emetta un esito positivo e accolga il ricorso, dispone l’archiviazione degli atti comunicandola all’ufficio o comando cui appartiene l’organo accertatore, il quale ne dà notizia ai ricorrenti.